Salgono a dieci i minimarket solidali con Rho

Dal 18 ottobre, data del Dpcm con il quale il governo ha imposto le nuove limitazioni anti contagio, sono aumentate del 45% le persone che sono ricorse agli Empori della Solidarietà per fare la spesa. L’incremento si somma a quello registrato dopo il primo lockdown di primavera, durante il quale i beneficiari erano raddoppiati. In due mesi dunque 3.160 impoveriti da Covid hanno dovuto fare affidamento su questa rete di assistenza per soddisfare un bisogno primario come il cibo, portando così gli utenti del servizio a superare quota 10mila. È quanto emerge dal report sugli effetti delle misure di contenimento del virus diffuso in occasione dell’apertura del decimo Emporio della Solidarietà in Diocesi, inaugurato questa mattina a Rho dall’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.

«I poveri vanno aiutati non a restare poveri ma a non esserlo più. La vera solidarietà non crea dipendenza ma permette agli uomini e alle donne di recuperare la propria dignità – ha detto l’Arcivescovo prima di benedire i locali – L’emporio non è una forma di assistenzialismo ma stimola le persone, attraverso un aiuto nel momento del bisogno, a essere cittadini attivi».

«Voluti da Caritas Ambrosiana per affiancare la tradizionale forma di aiuto alimentare che avviene nelle parrocchie attraverso la distribuzione di pacchi viveri, gli Empori si sono rivelati un’essenziale rete di protezione per le famiglie impoveritesi durante la crisi sociale che è seguita alla pandemia di Covid 19. Proprio in previsione delle macerie sociali che la pandemia si lascerà alle spalle, Caritas Ambrosiana ha in programma nei prossimi mesi di implementare tale rete, prevedendo altre due aperture», ha detto Andrea Fanzago, responsabile Area povertà alimentare di Caritas Ambrosiana.

«Siamo felici di aver supportato la realizzazione dell’Emporio Solidale di Rho, un aiuto alle persone e alle famiglie per aiutarle concretamente a sentirsi parte di una comunità. Ringraziamo i donatori che ci hanno aiutato: insieme a loro potremo continuare nel 2021 la collaborazione con Caritas Ambrosiana sui tanti fronti aperti per aiutare il prossimo», ha dichiarato Stefano Lucchini, Presidente di RFK Human Rights Italia.

Realizzato all’interno di un capannone di proprietà della parrocchia di San Paolo, ristrutturato grazie al contributo della Robert F. Kennedy Human Rights Italia, il nuovo Emporio della Solidarietà di Rho sarà gestito dalla Cooperativa Intrecci in collaborazione con le Caritas parrocchiali del Decanato.

Nei locali riammodernati, le famiglie in condizione di necessità, individuate dai centri di ascolto Caritas e dai servizi sociali del Comune, potranno scegliere tra gli scaffali prodotti alimentari, per l’igiene personale e per la casa, pagando alla cassa invece che con il denaro con una tessera a punti assegnata in base alle loro necessità.

La possibilità offerta alle famiglie di fare la spesa come se fossero in un qualsiasi supermercato tra un’ampia varietà di prodotti salvaguarderà la dignità e favorirà la responsabilità delle persone. Il monitoraggio costante di operatori e volontari e il collegamento con la rete di servizi, pubblici e privati, permetteranno di avviare chi è in difficoltà verso il superamento dalla propria condizione di bisogno. Mentre le donazioni da parte della Grande distribuzione e gli acquisti realizzati da Caritas Ambrosiana garantiranno un approvvigionamento costante del magazzino.

EFFETTI “LOCKDOWN” DI AUTUNNO (POST DPCM 18/10) SULLA RETE DI EMPORI E BOTTEGHE SOLIDALI IN DIOCESI DI MILANO

18/10/2020: 2.115 famiglie 6.979 persone

18/11/2020: 2787 famiglie 9.199 persone

11/12/2020: 3.025 famiglie 10.139 persone

Incremento da ottobre: 3160 persone (+ 45%)

Evoluzione delle richieste di aiuto agli Empori tra primavera e autunno 2020

Datafamigliepersone
Marzo1.3854.572
Ottobre2.1156.979
Novembre2.7879.199
Dicembre3.02510.139
   

Come funzionano gli Empori della Solidarietà 

Gli Empori della Solidarietà sembrano tanti piccoli supermercati. E all’apparenza in effetti paiono semplici negozi. Le persone scelgono la merce, riempiono il carrello e passano alla cassa. Ma è solo un’impressione. La realtà è completamente diversa perché il principio su cui si fondano questi negozi è il dono e il mezzo di scambio è la solidarietà.

I prodotti che si trovano sugli scaffali degli Empori sono tecicamente eccedenze alimentari vale a dire cibo adatto al consumo ma che per varie ragioni non viene venduto. La legge contro lo spreco alimentare oggi permette di donare le eccedenze a enti in grado di ridistribuirle alle persone in difficoltà. In questo modo cibo sano che sarebbe destinato a essere sprecato viene recupero e offerto alle famiglie in difficoltà. Il meccanismo con il quale avviene la ridistribuzione si basa sullo stato di bisogno delle famiglie. Secondo il numero di componenti e il reddito complessivo ad ogni famiglia è attribuita una tessera con un certo numero di punti. Sono i punti la sola moneta che circola negli Empori. Ed è con questi punti che gli utenti pagano quello che hanno scelto.

«Ho incontrato gente di ogni parte del mondo- racconta Marta Galimberti, 34 anni, di Nerviano (Mi), educatrice nella case popolari di Baggio per la cooperativa Farsi Prossimo che questa primavera, ha scelto di prestare servizio nei tre Empori della Solidarietà di Milano -. Mamme che, improvvisamente, non erano più in grado di procurare il cibo ai loro figli. Papà che avevano perso il lavoro. Famiglie stremate dalla convivenza obbligata in case di pochi metri quadrati divenute all’improvviso ancora più anguste con i figli a seguire le lezioni a distanza, spesso passandosi lo stesso smartphone, perché il pc non c’era. Ho ascoltato nei mesi all’Emporio tante storie di vita. Ho imparato a riconoscere i volti, coperti 

dalla mascherine, vedendo solo gli occhi. Ho imparato a ricordare i nomi dei bambini che accompagnavano le mamme perché così sceglievano i cereali per la colazione. E alla fine ciò che davvero mi ha colpito è stata la grande dignità con cui queste persone stavano vivendo momenti così drammatichi. Mi auguro di aver seminato un po’ di speranza anche a chi non vedeva la luce in fondo al tunnel dell’emergenza».

Gli Empori della Solidarietà sono presenti a Milano nei quartieri di Niguarda, Lambrate e Barona, a Cesano Boscone (Mi) GarbagnateMilanese (Mi) San Giuliano Milanese (Mi) e Rho (Mi), Varese e Saronno (Va), a Molteno (Lc)

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